IN POCHE PAROLE (…E IN FATTI CONCRETI!)

Siamo un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (meglio nota con l’acronimo ONLUS) le cui finalità si concretizzano nella raccolta, gestione e distribuzione di aiuti alimentari destinati a persone in difficoltà.


MASSIMA TRASPARENZA: IL NOSTRO STATUTO

Per chi fosse interessato ad approfondire maggiormente le nostre prerogative sociali pubblichiamo qui di seguito il nostro statuto e l’iscrizione all’anagrafe unica delle Onlus:

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Scarica Iscrizione Carrello Solidale all’Anagrafe Unica delle ONLUS | PDF |

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NELLO SPECIFICO…

RACCOLTA: Sono circa una quarantina di prodotti per la maggior parte di lunga conservazione; fra questi dolciumi, salse e condimenti, prodotti per l’infanzia, pane pasta e farina, prodotti in scatola. Dal Banco Alimentare saltuariamente vengono consegnati prodotti freschi e surgelati come frutta e verdura e gelati.

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DISTRIBUZIONE: Sono circa una quarantina di prodotti per la maggior parte di lunga conservazione; fra questi dolciumi, salse e condimenti, prodotti per l’infanzia, pane pasta e farina, prodotti in scatola. Dal Banco Alimentare saltuariamente vengono consegnati prodotti freschi e surgelati come frutta e verdura e gelati.

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PROCESSO SETTIMANALE: Il seguente ciclo si ripete ogni settimana. Le persone o famiglie richiedenti aiuto si rivolgono agli addetti CARITAS, COMUNE, USL e valutano i bisogni. Entro il mercoledì decidono a chi vanno le borse settimana per settimana. Compilano gli elenchi e li trasmettono al centralinista. Il centralinista entro il giovedì smista le richieste al magazzino. Gli addetti al magazzino preparano le borse per la distribuzione che si svolge nella giornata di venerdì. La squadra dei raccoglitori supporta col mezzo di trasporto il trasferimento degli aiuti alimentari dalle varie sedi dove si svolge il processo. Ogni responsabile e tenuto a comunicare il dato di ritorno per le necessarie contabilizzazioni.

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FONTE AIUTI ALIMENTARI: Dal 1996 al 2013 AGEA “agenzia per le erogazioni in agricoltura” si è incaricata sotto la responsabilità del Ministero delle politiche agricole e forestali di distribuire tramite le strutture del Banco Alimentare aiuti alimentari ai poveri. Nel 2012 in Italia sono stati stimati 3.5 milioni di poveri.

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La storia di questi aiuti non è tutta positiva; come in altri settori del nostro paese la solidarietà può diventare occasione per guadagni illegali da perseguire sul piano legale e metta in seria difficoltà la politica di solidariedà.sostenuta dal nostro Paese. A tal proposito nel 2013 sulla Stampa è uscito con la collaborazione di Guido Ruotolo.il seguente articolo.

Sono spariti 50 milioni dai libri contabili dell’AGEA, la cabina di regia che smista e controlla il flusso dei fondi miliardari con cui l’Europa sostiene l’agricoltura italiana. Un’inchiesta della Guardia di Finanza ha scoperto che una serie pluriennale d’irregolarità nell’uso dei finanziamenti è stata identificata dall’Agenzia e non segnalata alla Commissione Europea, cosa che invece avrebbe dovuto accadere per consentire il recupero del maltolto. In campo sono anche gli 007 dell’OLAF, l’organismo antifrode dell’Ue, e il caso potrebbe provocare un terremoto nella politica che da sempre gestisce l’AGEA. L’omessa comunicazione è ragione sufficiente perché Bruxelles ritiri la “concessione” a intermediare gli aiuti, il che equivarrebbe a togliere la chiave della cassa e a lasciare a secco allevatori e coltivatori.

Dalla sua nascita, avvenuta nel 1999 dalle ceneri dell’Azienda interventi mercato agricolo” le truffe all’AIMA negli anni 70 e 80 hanno segnato negatimente una stagione di aiuti. l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura” ha calamitato inchieste per le frodi subite e quelle imputate ai suoi colletti bianchi. Negli ultimi vent’anni le due strutture di sostegno per le politiche verdi nostrane hanno cambiato una quindicina fra presidenti e commissari, avvicendamenti che hanno impedito una sana gestione, come sottolineato dalla Corte dei Conti. L’ultimo, Guido Tampieri, ex sottosegretario agricolo del governo Prodi, s’è dimesso in giugno dopo quasi un anno di regno, accusando «la cattiva politica che umilia lo stato di diritto nei luoghi che dovrebbero consacrarlo».

Il ministro Nunzia De Girolamo ragiona su chi nominare e ha consegnato l’istruttoria a Palazzo Chigi. Secondo un portavoce, «pur non essendo a conoscenza dell’oggetto dell’indagine è consapevole della grave situazione in cui versa AGEA e anche della presenza di aspetti poco chiari». Questa è un circostanza riconosciuta anche dall’uscente Tampieri, che ha accusato le risorse tagliate all’AGEA dai 244 milioni del 2007 ai 120 del 2012 e «l’insipienza o la malizia» che hanno posto «in un contenitore inidoneo, per struttura e cultura, attività improprie come l’esazione delle multe sulle quote latte». Come tutti in questa storia, vede le responsabilità altrove. Peccato che l’Italia fatichi ad avere l’1,4 miliardi di multe anticipate agli allevatori e sia finita in Corte Ue per il mancato incasso delle sanzioni date a chi sfora i limiti di mungitura.

La politica agricola è il pilastro dell’Ue. Per il 2014-2020 è una torta da 373 miliardi (38.8% del bilancio comunitario). Di questi, una cinquantina spetta all’Italia, dote di cui Agea deve coordinare e vigilare il corso. Il problema chiave sono i controlli deboli che ci sono valsi censure e multe Ue (78 milioni solo nel 2011). Il secondo è l’ingerenza politica, le nomine di amici, un curriculum di incerta gestione che racconta anche di un contratto di buonuscita ottennale garanzia per l’ex direttore della controllata Sin vicino all’ex ministro Alemanno, Paolo Gulinelli (che ha detto di avervi in seguito rinunciato).

Il penultimo commissario AGEA, in carica dal giugno 2011 per un annetto, è stato il generale della Finanza Mario Iannelli. Andandosene, anche lui, ha denunciato «macroscopiche disfunzioni gestionali, artifici contabili, costi di gestione fuori controllo e spese prive di copertura finanziaria», il tutto per un buco stimato due anni fa in 17 milioni. Il disavanzo finanziario nel 2009-11, anche per i minori contributi centrali, è salito a 134 milioni, circa un terzo dei servizi appaltati all’esterno che la Corte Conti ha invitato a moderare.

Il diabolico genio italiano non aiuta. L’ultimo caso vede protagonisti i Carabinieri di Ragusa. Hanno appena scoperto che un agronomo di Militello ha avuto pieno accesso alla banca dati AGEA grazie ai codici ottenuti chissà come. Inventava pascoli e incassava contributi comunitari. Su particelle catastali che non appartenevano a chi incassava i soldi, sono risultati abitare mandrie inesistenti. Risultato: frodati 300 mila euro in 7 anni.

Latte, Olio e Vino. Il raggiro è continuo. Per contro Fiamme Gialle e Arma lavorano senza sosta. AGEA, a quanto apre, non ha collaborato a dovere. Anzi: ha nascosto. Dopo alcune perquisizioni, visti i libri contabili e i computer, i finanzieri ritengono che l’agenzia abbia accertato 50 milioni di irregolarità compiute «fra gli anni ‘90 e il 2007-2008» e si sia tenuta la notizia per sé, senza aggiornare il «registro debitori», impedendo così che scattasse il meccanismo della richiesta di recupero dell’Ue, con relativa multa intesa a scoraggiare i posticipi.

Cos’è successo? «I motivi possono essere molteplici – spiega una fonte al corrente del caso.Volevano coprire i frodatori. Oppure intendevano far “dimenticare” le somme, visto che dopo 4 anni diventano inesigibili: sono tante le ipotesi, difficile sia un errore». Le indagini diranno chi e cosa è stato fatto. l’OLAF comunicherà l’esito alla Commissione Ue che, tecnicamente, ha il potere di togliere la concessione a chi non applica le regole, ai pagatori/controllori non affidabili. Vuol dire staccare la spina ad AGEA e agli agricoltori, col principio di sempre: la cattiva gestione della politica agricola, fa male a tutti. Entro l’anno sapremo.

Situazioni nazionali, ma in forme e modi anche diversi presenti in altri paesi della Comunità; La pressione dei ricorsi di chi si sente danneggiato e le conseguenti sentenze della Corte Europea hanno richiesto una revisione generale degli aiuti Europei agli indigenti.

COSA CAMBIA DAL 2013-20141:

Nasce FEAD fondo di aiuto Europeo agli indigenti

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Gli aiuti non dipendono più dal Ministero delle politiche agricole e forestali ma dal Ministero del Lavoro e Della Salute e Delle Politiche Sociali.

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Sono coinvolti e messi in primo piano i servizi degli enti locali.

La via Italiana ha privilegiato un meccanicismo trasparente che si avvale delle banche dati già presenti “ISEE” e permette di incrociare situazioni di bisogno coinvolgendo in prima persona i servizi dei territori. Ogni posizione richiedente aiuito deve fornire tutta una serie di dati personali e famigliari e collaborare a mantenere aggiornata la sua posizione. Gli elenchi di persone richiedenti aiuto, vengono sostituiti dal fascicolo personale.

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Nel caso della famiglia il fascicolo sarà unico per l’intera famiglia

Nelle istruzioni operative si parla di stato di famiglia ma per evitare costi si può fare anche una autocertificazione su apposito modello.

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Dove si colloca il carrello solidale nel nuovo processo di aiuto agli indigenti.

OBBLIGHI OBIETTIVI E AZIONI ISPETTIVE E DI CONTROLLO

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